Medicina in Italia ed all’estero

Specializzazione in Svizzera
Introduzione
La grossa differenza rispetto all’Italia, dove la specializzazione è gestita dalle università, qui l’organo di referenza è l’FMH, l’ordine dei medici svizzero. FMH impone i criteri che il candidato è obbligato a rispettare per ottenere il titolo, completando il percorso sotto la sua responsabilità. Questo significa che mentre in Italia una volta superato il concorso il titolo è quasi sicuramente garantito, in Svizzera bisogna autonomamente costruire delle esperienze e mettere insieme gli anni di specialità necessari negli ospedali con un certo grado di formazione per poter ottenere il titolo.
Infatti i reparti di ogni ospedale sono divisi principalmente in Categoria A (ospedali regionali e universitari), B e C (le cliniche più piccole), più altre sottocategorie (D,E). Per ogni percorso di specializzazione ci sono delle regole da rispettare: per esempio bisogna svolgere un certo numero di anni in un ospedale di categoria A. Se quindi non si riesce a trovare un posto in un ospedale di tale categoria, non sarà possibile completare il percorso di specializzazione.
In Svizzera ci sono 4 lingue ufficiali: il francese, il tedesco, l’italiano e il romancio. L’italiano viene parlato da meno del 10% della popolazione e si parla solo in Ticino e in una parte del canton Grigioni. Per il momento in Ticino, per alcune formazioni, non esistono reparti di categoria A, per cui per completare la specialistica bisogna per forza spostarsi in ospedali in altri cantoni. Solo alcune specialità possono essere completate in Ticino, come ad esempio medicina interna e psichiatria. Per questo motivo è importante sapere anche il tedesco e/o il francesco se si vuole proseguire il proprio percorso da medico in Svizzera.
Un’altra questione importante è la burocrazia: per poter iniziare il percorso bisogna ottenere il certificato Mebeko. Il Mebeko è l’organo che riconosce i diplomi di medico esteri. La procedura per richiedere il certificato consiste nel mandare diversi documenti, la si può trovare sul sito ufficiale dell’ente e richiede svariati mesi.
La Svizzera è una confederazione, per cui anche se le leggi sono federali, alcuni cantoni possono chiedere documenti supplementari.
Come ottenere il primo impiego da medico specializzando
Il primo consiglio è di iniziare ad entrare in contatto con il sistema prima del sesto anno: un modo è farsi conoscere dal primario e dagli altri medici del reparto iniziando a lavorare come candidato medico. In questo tipo di tirocinio il salario è modesto per gli standard svizzeri ma si svolge molta pratica e chiaramente si hanno molte meno responsabilità di un assistente (specializzando).
La conoscenza delle lingue è altrettanto importante: il Ticino è un’area piccola e spesso è una porta di accesso al sistema, ma investire nell’apprendimento del francese o tedesco è una parte obbligata del percorso per poter formarsi anche negli altri cantoni della Svizzera.
In quasi tutti gli ospedali c’è una pagina internet dove vi è una sezione per mandare la candidatura come medico assistente. Si richiede il CV, una lettera motivazionale, delle lettere di referenza (spesso facoltative ma sono utili per avere più possibilità di avere un posto). Per alcuni ospedali invece bisogna mandare una mail al primario o al segretariato medico. È più facile ottenere il posto se il titolo di medico è già stato riconosciuto dalla Mebeko.
Sin dall’inizio sarete considerati come lavoratori e non studenti: il percorso non è guidato comeall’università e sta appunto a voi costruire il vostro percorso di specialità. Questo è positivo nel senso che si può cambiare con facilità il percorso, decidere di fare un’altra specialità, cambiare ospedale, vivere in un posto diverso. Quasi tutti iniziano con medicina interna perchè solitamente ci sono più posti disponibili ed inoltre aver fatto almeno un anno di medicina interna è richiesto per iniziare molte specialità. Molti prendono una seconda specialità perché alcuni anni sono in comune (ad esempio: nelle specializzazione di reumatologia, gastroenterologia ed altre sono previsti 2 anni di medicina interna e 3 anni di formazione specifica).
Il fatto di dover fare alcuni anni in centri A, B, C, permette di cambiare spesso città a cantone, cosa che può risultare piacevole, ma può anche risultare stressante. In teoria, per molte specialità, è possibile effettuare tutto il percorso in un centro A, quindi in un unico centro universitario.
I dettagli per ogni specialità si possono trovare sul sito FMH.
Uno dei contro è che il percorso in Svizzera di solito è più lungo perché a volte non si trovano dei posti subito in quello che a uno interessa. C’è il rischio di non riuscire a completare il percorso ma è molto raro. Le probabilità di successo sono molto maggiori se si è dispostii a spostarsii.
In Ticino si possono completare solo medicina interna e psichiatria, negli altri casi bisogna imparare il francese o il tedesco e formarsi in altri cantoni.
Nella Svizzera tedesca di solito ci sono più posti disponibili perché è più vasta e ci sono più ospedali. C’è un po ‘ di competizione con i tedeschi che vengono a fare la specialità in Svizzera, ma lo stesso si può dire del Ticino con gli italiani e della Svizzera francese con i francesi.
Le cose positive sono che da subito si è molto responsabilizzati, la curva di apprendimento è molto rapida, lo stipendio più elevato e vi è un accrescimento personale importante.
Laurea abilitante
Con la situazione pandemica, ad aprile 2020 è stato abolito l’esame di stato in italia e la laurea italiana è diventata abilitante. La Svizzera però non ha riconosciuto questo tipo di abilitazione e considera il titolo come laurea non abilitata all’esercizio, quindi come la laurea di chi proviene da paesi extraeuropei. Questo non permette di avere il Mebeko classico ma il “Diploma estero non riconoscibile” che permette di esercitare temporaneamente la professione in Svizzera fino allo svolgimento dell’esame di stato dopo 3 anni di specializzazione (in forma scritta e orale) o dopo 5 anni (in forma scritta).
Gli specializzandi di medicina con la laurea abilitante si sono mobilitati in questo senso cercando di contattare organi Mebeko, FMH e membri del comitato misto, che decide su questa questione.
Il consiglio per chi non si è ancora laureato è, se la propria università offre questa possibilità, di fare la laurea non abilitante svolgendo i tirocini per l’abilitazione dopo la laurea.
AGGIORNAMENTO DEL 31.03.2022:
Nella sua seduta del 17 marzo 2022 la MEBEKO, sezione Formazione, in virtù dell’articolo 15 capoverso 4 della LPMed, ha deciso quanto segue:
A titolo di soluzione transitoria in attesa della decisione del Comitato misto, ai titolari di una laurea abilitante registrata viene rilasciato, senza alcun esame, il diploma federale in medicina umana dopo avere svolto un’attività clinica in Svizzera per 24 mesi, almeno a livello di medico assistente, computa-ta in base a un grado di occupazione del 100%. Non appena adempiute le condizioni summenzionate, le persone interessate possono presentare una domanda scritta, corredata di curriculum aggiornato, copie dei certificati di lavoro (p. es. attestati di lavoro o attestati intermedi con indicati l’inizio e la fine dell’attività, la funzione svolta e il grado di oc-cupazione in %), inviandola per posta alla MEBEKO, sezione Formazione:
Ufficio federale della sanità pubblica
Segretariato della MEBEKO, sezione Formazione
Schwarzenburgstrasse 157
CH-3003 Berna
Il Segretariato della MEBEKO, sezione Formazione, è disponibile per ulteriori informazioni:
MEBEKO@bag.admin.ch.
Q&A
Quanto è complicato tornare in Italia dopo un periodo all’estero? Ad esempio, è difficile affrontare il test per entrare in specialistica in Italia dopo qualche anno di ricerca all’estero? E se invece si fa la specialistica all’estero, come funziona un eventuale rientro in Italia? Prima parlavate del fatto che specializzarsi in Italia per poi andare a lavorare in Svizzera si passa in secondo piano rispetto ai medici svizzeri. Sapete se c’è un discorso simile anche per chi fa il percorso inverso?
Il test di specializzazione in Italia è estremamente nozionistico, quindi se si fa ricerca per qualche anno si è meno ferrati su alcuni argomenti su cui si era freschi durante l’università. Alla fine dipende anche molto dalla determinazione personale: se si riprende lo studio con un target chiaro è fattibile ma richiede del tempo da dedicare allo studio.
Se si entra nel sistema Svizzero, dopo i primi anni cambia la percezione della specialità, si diventa sempre più autonomi, si avanza con la carriera e con gli scatti di stipendio ed è quindi più’ difficile che si abbia la voglia di rimettersi sui libri per tornare ad una condizione da studente in Italia. Ovviamente un medico che lavora in Svizzera non ha lo stesso tempo a disposizione per studiare come all’università. Una strategia per riuscire a raggiungere l’obiettivo del test può essere prendersi un anno facendo guardie/sostituzioni in Italia o concentrandosi solo sullo studio.
Per quanto riguarda il titolo, il riconoscimento è possibile e non è difficoltoso da entrambe le parti. Per quanto riguarda la Svizzera, avrete la possibilità di lavorare come Capoclinica (il nostro “strutturato”) sin dall’inizio, ma chi ha svolto la specialità in Svizzera probabilmente passerà davanti a chi si è formato in Italia; qualcuno vi chiederà magari di fare qualche anno da assistente (il nostro “specializzando) prima di essere assunto come capoclinica.
Per quanto riguarda l’Italia non siamo a conoscenza di difficoltà d’assunzione o svantaggi per chi ha svolto la specialità all’estero e basta fare delle procedure burocratiche che si trovano sul sito del ministero della salute: “Riconoscimento della qualifica di medico specialista conseguita in un Paese dell’Unione Europea, nella Confederazione svizzera o nell’Area SEE (Norvegia, Islanda, Liechtenstein) da cittadini comunitari, della Confederazione svizzera o dell’Area SEE”.
L’unico problema potrebbe essere la concordanza di alcune specialità: per esempio anestesia, rianimazione e terapia intensiva sono un unico blocco, mentre in Italia sono separate. Quindi potreste avere il riconoscimento solo di una delle parti, poiché in italia la specializzazione è in “anestesia e rianimazione”, ma non ci sono molti altri esempi simili.
Quanto prima bisogna cominciare a prepararsi per fare la specialistica in Svizzera? Quando e come consigliate di fare traineeship estive in Svizzera?
Per la Svizzera, o comunque per l’estero in generale, conviene cominciare a prepararsi il prima possibile.
Per chi è interessato alla Francia, c’è un test simile a quello Italiano ed è molto difficile. Il consiglio è di fare un Erasmus al quarto anno in modo tale da imparare sia la lingua che le modalità del test ed iniziare a prepararsi.
Per la Svizzera, l’ideale sarebbe l’estate tra il 4 e il 5 anno ritagliarsi un paio di mesi da svolgere come Candidato medico, una tirocinio con una modesta retribuzione in cui si può capire come funziona il sistema e farsi conoscere. Il consiglio è di candidarsi in medicina interna, essendo uno step che bisogna fare quasi sempre all’inizio della specialità. Per candidarsi si può chiedere un contatto tramite i vostri professori o potete candidarvi autonomamente mandando una mail al primario o al segretariato della medicina dell’ospedale che vi interessa allegando il CV, una lettera motivazionale ed eventuali referenze (la stessa procedura per candidarsi come assistente).
Una volta fatto tutto ciò’, bisogna richiedere il titolo Mebeko, che è l’abilitazione all’esercizio della professione medica nel territorio Svizzero. Basta andare sul sito e seguire le istruzioni, la procedura richiede però qualche mese.
Ha senso prendersi un “gap year” dopo la laurea per potersi preparare meglio per queste application?
E’ importante, a prescindere da dove si vuole fare la specialità, abbandonare la mentalità universitaria perché nel mondo del lavoro sono le conoscenze e le competenze sul campo che contano.
Le esperienze extracurricolari sono utili sia per avere più possibilità di lavorare in specialità in posti che interessano sia se si è indecisi sul cosa fare. Possono aiutare molto a capire cosa vi piace e ad accrescere la vostra esperienza personale.
Avere fretta di finire subito e avere un libretto di esami perfetto non interessa a nessuno.
Fare esperienze anche extra-ospedaliere (per esempio, Servizio Civile Internazionale: Junior Doctor in un centro di cure primarie in Tanzania – esperienza fatta da Stefano post laurea e pre-specialità, Medici senza frontiere, Corsi specifici di formazione) può essere utile sia ad accrescere la vostra esperienza e ad avere qualcosa in più degli altri candidati nel momento in cui vi presentate per un lavoro.
Conviene dunque seguire le proprie passioni e fare le esperienze che vi interessano, anche se sembra di ritardare il percorso e va fuori da quelli che sembrano gli “step obbligatori”. Servirà ad arricchire sé stessi e capire quello che si vuole davvero.
Quanto sono diversi gli stipendi degli specializzandi in Svizzera rispetto all’Italia?
Lo stipendio varia da cantone a cantone ed è proporzionato al costo della vita. In termini netti è molto di più rispetto all’Italia, ma bisogna considerare il costo della vita che in Svizzera è molto più alto. In generale si riesce comunque ad avere una buona qualità di vita e probabilmente ad avere più risparmi da parte rispetto all’Italia. Bisogna considerare inoltre che qui in Svizzera lo stipendio aumenta di anno in anno mentre in Italia no.
Secondo le statistiche gli specializzandi in Svizzera hanno lo stipendio più alto rispetto a tutti gli altri paesi del mondo.
Come cifra di riferimento, nel Canton Ginevra uno specializzando del 1 anno prende tra i 5k e 6k franchi al mese, ai quali sono da togliere alcune spese tra le quali la cassa malati (l’assicurazione sanitaria).
Per chi è interessato alla ricerca, ci sono percorsi di specialistica in cui è possibile ottenere anche un PhD?
Se si è orientati sulla ricerca è meglio iniziare con un PhD in Svizzera (3-4 anni) facendo un concorso nelle varie università. Lo stipendio è minore di uno specializzando ma questo vi permette di avere gli strumenti di poter continuare con la ricerca anche durante la specialità.
Il problema di far ricerca durante la specializzazione è che, essendo dei lavoratori, il lavoro da specializzandi sarà 100% clinico e a meno che non si cerca un contratto a percentuale minore. Si può richiedere di fare la specialità con varie percentuali di ore di lavoro settimanali; facendo meno ore si allunga il percorso di specialità e lo stipendio diminuisce in maniera proporzionale, ma per avere questa possibilità bisogna mettersi d’accordo con il datore di lavoro. Inoltre anche se ci si trova in un reparto particolarmente flessibile, è difficile fare anche ricerca quando si lavorano 50-60 ore a settimana.
Se uno studente svizzero volesse fare un periodo di scambio negli Stati Uniti, a chi vi interfaccereste per aver contatti?
Il titolo italiano non è riconosciuto negli Stati Uniti per fare un periodo di specializzazione clinica, quindi se da specializzando si vuole fare un’esperienza di questo tipo bisogna chiedere di fare una fellowship di ricerca per cui servono fondi per sostenere il vostro progetto e contatti. Per questo serve quindi il sostegno di un prof della subspecialità in cui vorreste fare ricerca. Un punto di inizio potrebbe essere la commuunity di LeadTheFuture.
Avete una checklist di documenti/risorse da seguire per entrare in Svizzera? Seguite blog o pagine in cui anche voi trovate/cercate o cercavate informazioni riguardo a esperienze formative o lavorative all’estero?
Pagine facebook (medici italiani in svizzera), contatti personali, canale youtube Unmedicoinsvizzera, sito dell’FMH, l’ordine dei medici svizzero (https://www.fmh.ch/it/index.cfm), sito della Mebeko (https://www.bag.admin.ch/bag/it/home/das-bag/organisation/ausserparlamentarische-kommissionen/medizinalberufekommission-mebeko.html9 ).
Avete un canale Telegram/Whatsapp per ulteriori domande e tips?
Esistono un un canale Telegram ed un workspace su slack con i membri della community di LeadTheFuture cui all’interno ci sono vari ulteriori gruppi divisi anche per interessi (e.g. machine learing, medicina etc).
Lucia Di Stefano, Stefano Musumeci, Beatrice Pizzarotti, Erick Turricelli